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  • DOMANI È UN ALTRO ANTEO

    18/09/2017 Autore: Nausicaa Sorci
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    Milano, via Milazzo 9: il nostro Anteo, Anteum, omonimo di guerrieri e giganti nati dalla fantasia di drammaturghi dell'antica Grecia, l'8 settembre è tornato con una veste tutta nuova, un Palazzo del Cinema che coniuga cultura, cibo e modernità. Il rifacimento della struttura, non solo ne ha ampliato la capienza - potrà ora accogliere fino a 1.139 spettatori - con undici sale disposte sui quattro piani del palazzo, ma ha anche ripensato il concetto di cinema allargandolo a luogo di incontro, aggregazione e convivialità.

    Non solo film, dunque, ma anche una Biblioteca dello Spettacolo, un caffè letterario e un'osteria in un circuito virtuoso che collega tra loro libri, cinema, buon cibo e attività culturali. Se nel Settecento la cultura usciva dalle accademie per entrare nei Caffè e nei salotti culturali, qualche secolo dopo l'Anteo ne ricalca il modello, ospitando rassegne, festival e lezioni dove sarà possibile discutere e confrontarsi su cinema, libri e musica. Il prossimo festival in programma dal 26 al 28 settembre è la Festa del cinema Bulgaro, un'occasione per approfondirne la cinematografia e i suoi linguaggi.

    La novità più divertente è sicuramente la sala-ristorante Nobel-Eataly che permetterà al pubblico di godersi lo spettacolo assaporando non i classici pop-corn, ma veri e propri pranzi, cene o aperitivi, la cui preparazione è affidata alla ormai celebre Eataly di Oscar Farinetti.

    La curiosità, velata di nostalgico romanticismo, risiede invece nel fatto che le undici sale del Palazzo del Cinema sono dedicate ai cinema milanesi passati alla storia: Excelsior, Astra, Astoria, Rubino, solo per citarne alcune.

    La struttura che accoglie il Palazzo del Cinema, è anch'essa ricca di storia: non si tratta di una costruzione recente ma, come l'architettura razionalista della facciata ci ricorda, ospitava quasi un secolo fa la Casa del Fascio Gabriele D'Annunzio. Dopo la Liberazione divenne luogo di riunione del Pci di Togliatti e, infine, negli anni Settanta del Novecento, un musi-cine-teatro, identità mantenuta fino ai giorni nostri. 

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