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  • VIAGGIO IN UNO SPAZIO CONOSCIUTO: IL LUOGO DELL'OSPITALITÁ.

    17/05/2016 Autore: Grazia Moretti
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    Eravamo entrati in casa qualche giorno fa. Avevamo lasciato la giacca sull’appendiabiti nell’ingresso ed eravamo passati dalla cucina per un bicchiere d’acqua e, magari, perché no, uno spuntino veloce. Suona il campanello. Raggiungiamo la porta e...sorpresa: uno o una dei nostri più cari amici è passato a trovarci.  Dopo un lungo e caldo abbraccio dove lo facciamo accomodare?

    In soggiorno, ovviamente.

    Il soggiorno è il luogo dell’ospitalità per eccellenza. Un’ospitalità “istituzionale” se chi viene a trovarci sta entrando in casa nostra per la prima volta o se si tratta di un “notabile”.
    Un’ospitalità certamente più calda e informale quando si tratta di un parente che frequentiamo con assiduità o di un caro amico.

    Il soggiorno, spesso abbinato alla sala da pranzo, è il luogo dove si offrono i cioccolatini o un bicchiere di succo di frutta mentre si sta comodi a chiacchierare sul divano. Qui, di solito, una o più librerie guardano i nostri ospiti raccontando loro se siamo appassionati di letteratura, di astrofisica, di fotografia o di romanzi gialli. E in soggiorno, molto spesso, i libri si alternano alle cornici con le foto di famiglia, agli attestati di diplomi e alle bomboniere-ricordo di matrimoni, battesimi, lauree. Questo ambiente della casa è un po’ l’archivio di famiglia che custodisce gelosamente album di fotografie nascosti in qualche cassetto e tirati fuorI, una tantum, per l’ospite curioso di vedere com’eravamo da piccoli.

    Il soggiorno è un po’ lo specchio di chi ci abita. A casa di una nonna o di una zia attempata, troveremo probabilmente una sala “museo” accessibile solo in occasioni molto speciali, dove tutto pare eterno e le luci sono talmente deboli da sembrare spente, mentre le caramelline nel vassoio hanno probabilmente superato l’età della pensione.

    A casa di una famiglia più o meno numerosa o di una coppia di creativi, potremmo trovare un ambiente soggiorno utilizzato anche come spazio di studio o lavoro e che, all’occasione, può trasformarsi in luogo ideale per una festa con gli amici o per una serata-cinema con bibite e pop-corn.

    Ecco, se la casa fosse un teatro, il soggiorno sarebbe il centro della scenografia sul palcoscenico.

    Immancabili nel soggiorno complementi d’arredo importanti o stravaganti come lampadari, quadri più o meno preziosi o solo estrosi. È in soggiorno che spesso teniamo uno scrittoio vintage, una cassapanca, un mobile appartenuto a qualche nostro avo e che continua a passare da generazione in generazione, un prezioso servizio di piatti regalatoci da nonni o zii oppure ricevuto in forza di qualche ormai scordata lista nozze.

    Una stanza a volte piena di sorprese, tutta da scoprire e ideale per i nuovi arrivati (ospiti più o meno temporanei o pargoli alla conquista di territori).

    È per questo che, se la cucina è la stanza più trafficata, la sala da pranzo o il soggiorno che dir si voglia, è invece il luogo, più versatile e, osiamo dire, camaleontico.

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