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MILLENNIANS, LA GENERAZIONE X E L'INVESTIMENTO SULLA CASA
Si parla spesso di Millennians o Generazione X, ma chi sono realmente? Quali sono le loro aspettative in tema di casa? Cerchiamo di conoscerli meglio.
I Millenians sono i giovani nati prima della fine del millennio, tra il 1980 e il 2000, la fascia di età compresa tra i 15-35 anni.
Si tratta di una generazione che, rispetto alle precedenti, ha caratteristiche ben distinte: cresciuta con le nuove tecnologie, fortemente scolarizzata, decisamente aperta al mondo, ma segnata dagli anni della grande crisi con prospettive di inserimento al lavoro molto problematiche, con forte precarietà. I Millennians sono certamente più poveri dei loro padri, dei loro nonni ma anche dei coetanei di 25 anni fa. Secondo il Censis il reddito è più basso del 15,1% rispetto alla media della popolazione.
Proprio a loro, SIDIEF, Società della Banca d’Italia, ha rivolto una ricerca, dal titolo “Investire nella casa”, focalizzata sulla necessità di capire quali possono essere le condizioni per un rilancio degli investimenti nel settore locativo in Italia.
Punto di partenza è la forte scolarizzazione dei Millennians, che si collega all’alto tasso di disoccupazione. Si cerca di proseguire gli studi universitari per avere maggiori possibilità di entrare nel mondo del lavoro. In realtà, in questo modo non si facilitano percorsi brevi e professionalizzanti come nel resto dei Paesi europei, e in moltissimi casi si è costretti a svolgere lavori sotto qualificati e soprattutto precari.
Sicuramente gli anni passati in università generano il desiderio di una casa nelle grandi città dove si studia, ma quasi sempre i canoni di locazione e i prezzi sono nettamente superiori rispetto alle capacità economiche.
Così la famiglia d’origine si conferma l’unica grande risorsa per i giovani. E grazie ai genitori è possibile pagare l’affitto, o le rate del mutuo, per chi va a abitare fuori sede o per coloro che semplicemente desiderano un’abitazione in autonomia.
Quali sono i criteri di ricerca dell’abitazione da parte dei Millennians? Gli studenti/lavoratori fuori sede con gli anni diventano dei veri esperti del locale mercato immobiliare, passando da uno stato iniziale di soluzioni abitative di emergenza (stanze singole in case di qualità inferiore), per poi spostarsi, spesso in condivisione, in alloggi più comodi e confortevoli, in zone più interessanti. Si tende a prediligere la posizione nel contesto urbano, inteso come distanza dal posto di lavoro o università, possibilità di muoversi facilmente a piedi o comunque dove i mezzi di trasporto pubblico sono più efficienti.
La precarietà lavorativa significa anche difficoltà nell’accedere al mercato del credito, e questo limita il numero di potenziali acquirenti tra i giovani.
La ricerca ha dimostrato come nella generazione dei Millennians sia dominante il fattore incertezza: sia per il lavoro che, a seguire, per l’autonomia abitativa. La vera priorità è quindi il lavoro, senza del quale è difficile fare progetti a medio - lungo termine: famiglia, figli, casa di proprietà.
In quelle che sono le tappe della vita, studio-lavoro-famiglia-casa, i Millennians sono consapevoli di essere in “ritardo”, rispetto alle precedenti generazioni. Si è coscienti del disagio dovuto all’instabilità economica, ma nello stesso tempo i giovani dimostrano di accettare flessibilità e veloce adattamento al cambiamento.
Per i Millennians l’abitazione non è più un fattore di identità e di appartenenza come era stato per i loro genitori e nonni che acquistavano casa per mettere su famiglia e crescere i figli. L’abitazione intesa come rifugio non esiste più. E’ concepita come un bene che può essere condiviso, che diventa un servizio, uno strumento da personalizzare e migliorare. La mobilità lavorativa e le incertezze rendono la casa qualcosa di provvisorio, che si può cambiare nel tempo, come un passaggio in auto. Nella ricerca viene utilizzata una metafora molto efficace, quella del taxi. Si può vivere tranquillamente in affitto e cambiare in base alle esigenze che la vita ci presenta. Viene in mente una frase di Bruce Chatwin, scrittore e viaggiatore britannico: “ la vera casa di un uomo è la strada, dove tutti i giorni si incontra gente nuova”, un po’ come per i Millennians oggi, dove il loro senso di appartenenza si è spostato sulle relazioni sociali vissute fuori casa.