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LA STORIA DEL LAGO GERUNDO E DEL DRAGO TARANTASIO
In un’epoca lontana pare esistesse un lago tra le province di Milano, Bergamo, Cremona e Lodi, un lago misterioso e melmoso chiamato Gerundo. Un’attendibile ricerca storico-documentaria vuole che questo lago sia progressivamente sparito nel corso dei secoli, ma ancora oggi esistono sul territorio tracce inequivocabili della sua esistenza.
Le tappe della sua scomparsa saranno ripercorse dal giornalista e scrittore Fabio Conti, giovedì 26 gennaio presso la sede del Fondo Ambiente Italiano, La Cavallerizza, in via Carlo Foldi 2, zona Vittoria.
L’iniziativa promossa dal FAI è aperta a tutti a ingresso libero, ma chi non può assolutamente mancare sono gli appassionati di miti e leggende: nel lago Gerundo, infatti, pare vivesse un drago chiamato Tarantasio che terrorizzava gli abitanti del luogo, divorando chiunque si avvicinasse alla riva, specialmente i bambini. Secondo la leggenda, le fauci del mostro emanavano un alito pestifero che ammorbava l’aria e provocava una strana malattia.
Una curiosità che forse in pochi sanno è che il mostro Tarantasio è stata la fonte d’ispirazione del marchio Eni, il famoso cane a sei zampe. Questo perché il primo giacimento di metano venne scoperto nel 1944 nel Lodigiano, in piena "zona Gerundo". Anche il pestilenziale alito dell’animale ha un perché: il cattivo odore dell’aria era dovuto probabilmente alla presenza di gas naturali causati da depositi alluvionali stratificati, formati da sedimento paludoso molle con residui fossili. È proprio qui che l’Agip troverà nel tempo grossissimi giacimenti di gas metano e l’Eni trasformerà il drago Tarantasio nel suo marchio.
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