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  • TRA ANTICHE MURA

    Un acquisto particolare per clienti molto particolari

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    Il fantasma non è quasi mai gradito. Obbligatoria, però, una storia di almeno quattro secoli e la residenza, almeno temporanea, di un noto casato. Queste le sintetiche schede con cui si muove, sul mercato immobiliare, una figura un po' particolare: l'acquirente di castelli, ville e dimore storiche.

    Acquistata per essere utilizzata come abitazione principale o come residenza per le vacanze o i periodi di riposo, la casa antica costituisce una nicchia di mercato che si muove con regole proprie, dove è normale che il cuore abbia il sopravvento sulla ragione.

    Acquistare un castello o una villa storica è la risposta a più esigenze. Innanzitutto ci si allontana dalle località più famose, magari belle, ma ormai intasate da auto e visitatori. Queste residenze sono infatti solitamente defilate rispetto alle vie di comunicazione, spesso situate su alture o in mezzo ai boschi: offrono quindi un ambiente unico al proprietario.

    Un tempo queste erano dimore aristocratiche, appartenute a famiglie nobili o dell'altissima borghesia. Ancora oggi testimoniano modi di abitare di un’élite che si poteva permettere di vivere in modo sfarzoso, ma che era anche molto attenta all'arte, al gusto per il bello. In qualche modo di tutto ciò è sopravvissuta la parte "migliore": la struttura architettonica delle costruzioni, la divisione e disposizione degli spazi interni, i quadri e gli affreschi, le decorazioni, i soffitti, i pavimenti e i mobili.

    Molte residenze, soprattutto quelle di rilevanti dimensioni, sono proprietà dello stato, o appartengono ad enti pubblici o associazioni private. Tante sono le costruzioni semi-abbandonate: spesso gli eredi degli antichi proprietari sono sparsi per il mondo e non hanno interesse o risorse per occuparsi di questi beni.

    Nella maggior parte dei casi, però, questi immobili sono abitati e vissuti in modo diverso secondo le tradizioni e le possibilità dei proprietari, che tali lo siano diventati per eredità o per acquisizione.

    Abitare in queste dimore significa prima di tutto rispettarle, introducendo, nello stesso tempo, caratteristiche e funzionalità di cui oggi nessuno può fare a meno. L'eventuale ristrutturazione non deve quindi stravolgere nulla, anzi è bene, dove è possibile, ricorrere a materiali originari. Nei locali di servizio, come cucine e bagni, è invece più semplice adattare spazi e oggetti alle proprie esigenze di vita. In ogni caso risulta determinante l'intervento di un esperto architetto, indispensabile per interventi di ristrutturazione su questo tipo di mobili.

    L'offerta in questo mercato non manca, ma il potenziale acquirente non ha spesso vita facile. Deve saper scegliere un prodotto di qualità, facendo attenzione non solo al prezzo di vendita, ma soprattutto ai costi di manutenzione.

    Comprare un immobile già ristrutturato o uno da rimettere a posto? In generale la scelta ricade sulla seconda ipotesi. A parte il discorso dei costi, nel primo caso gli interventi possono non rispondere alle necessità e ai gusti di un acquirente atipico. In generale le preferenze vanno agli immobili da sistemare. È importante però tenere conto che molte volte, per edifici di particolare pregio o localizzazione, si ricade tra le maglie della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Spesso è necessario istruire lunghe pratiche anche per semplici interventi di imbiancatura o stuccatura.

    I costi di manutenzione rappresentano il grande nemico di questo tipo di investimento. In effetti questa voce di costo incide molto nel caso di una grande villa in campagna o di un castello, mentre è decisamente più "controllabile" se l'oggetto acquistato è un appartamento al piano nobile di un palazzo situato tra le mura della parte più antica di una città d'arte o nei quartieri storici di Milano o Roma.

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