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CALCIO E MATTONE: GUADAGNARE CON IL “PALLONE”
La crescita degli investimenti effettuati dalle società calcistiche nostrane ed europee nella costruzione di stadi di proprietà ha certamente avuto ripercussioni positive sul territorio e sulle comunità locali.
Queste hanno beneficiato sia della realizzazione di infrastrutture più efficienti, sia delle opportunità derivanti dalla crescita di nuovi posti di lavoro. Nelle strategie societarie, le ingenti spese effettuate nella costruzione di moderni impianti di gioco, anche per l’impatto sociale che questo sport ha sulla società in generale, sono frutto della volontà di rendere tali strutture centri polifunzionali e di aggregazione attorno al quale realizzare immobili ad esse complementari come negozi, hotel, ristoranti, zone per famiglie, palestre, ecc.
In Italia pioniera nel perseguire questo tipo di investimento è stata la Juventus. L’Allianz Stadium di Torino, oltre a classificarsi come impianto di ultima generazione, si contraddistingue per essere una struttura ecocompatibile cioè con un basso livello di impatto sull’ambiente. La recente apertura del “JHotel”, l’albergo ufficiale del club bianconero, costituisce il primo caso di hotel italiano di proprietà di una società di calcio. Si tratta di una struttura a quattro stelle situata nella zona della Continassa, la stessa che ospita anche il centro d’allenamento della Juventus, destinata a diventare sia un mero luogo in cui alloggiare, sia una attrazione turistica. Il target è costituito da coloro che vorranno alloggiare nello stesso albergo in cui i giocatori pernottano e si rilassano fino a poche ore prima dell’inizio della partita.
Oltre alla Juventus, altre realtà calcistiche nazionali hanno avviato e concluso importanti progetti di costruzione o ammodernamento degli stadi: il Frosinone, il Sassuolo e l’Udinese. La squadra di proprietà della famiglia Pozzo rappresenta un altro caso di società italiana che, a seguito del rinnovamento architettonico a cui ha sottoposto il suo stadio, la “Dacia Arena”, è riuscita nel duplice intento di realizzare un impianto dal design moderno, accogliente e in grado di incrementare i ricavi societari. La struttura infatti, ispirandosi ai modelli impiantistici dei principali club europei, è dotata di svariati confort come sale per eventi aziendali, aree giochi e di baby sitting riservate ai più piccoli e il negozio ufficiale del club.
Il settore calcistico, anche per effetto dell’impegno economico sostenuto dalle società calcistiche per fornire ai sostenitori un’esperienza sempre più coinvolgente prima e dopo le manifestazioni sportive, è destinato ad imporsi come uno dei settori più interessanti e redditizi.
La riqualificazione e la costruzione di nuovi impianti sportivi nonché la nascita di nuove attività che sorgeranno nelle zone limitrofe, aumenteranno esponenzialmente l’attrattività e i profitti ad esso legati, favorendo la creazione di diverse migliaia di nuovi posti di lavoro ripartiti tra quelli prettamente connessi alla costruzione degli stadi e quelli destinati a durare nel più lungo periodo, collegati alla gestione delle diverse attività.
È evidente come gli interventi di ricostruzione e ammodernamento degli impianti contribuiscono a renderli non solo funzionali allo svolgimento delle partite di calcio ma anche parte integrante del contesto urbano, in considerazione del loro ruolo di aggregatore sociale.
Ad oggi la gestione di una società calcistica non si limita soltanto al mero conseguimento dei risultati sportivi. Infatti, anche a seguito dell’evoluzione normativa che ha coinvolto il fenomeno sportivo e nella fattispecie quello calcistico, è stato possibile assoggettare tali entità alle classiche società di capitali, rendendole oggetti appetibili agli occhi di chi va alla ricerca di investimenti e aprendo definitivamente la strada alla quotazione sui mercati azionari.
La prima società ad entrare sul mercato azionario fu il Tottenham nel 1983, seguito a ruota da tanti altri team. Il picco si ebbe nel 2002 quando l’ammontare complessivo toccò quota trentasei squadre. Tuttavia i buoni propositi che inizialmente accompagnarono alla quotazione non furono rispettati da tutte le fattispecie societarie, infatti la produzione di risultati di fine esercizio insoddisfacenti e il conseguente aumento dei costi indusse diverse società ad abbandonare i mercati.
Il Manchester United rappresenta un esempio emblematico di come la quotazione azionaria di una delle società di calcio più importanti al mondo abbia prodotto importanti risultati. Le sue azioni, quotate dal 2012 sul mercato americano di Wall Street, hanno raggiunto una capitalizzazione che supera i 3,3 miliardi di dollari, guadagnando quasi il 30% negli ultimi 7 anni. Il merito di questa crescita esponenziale è da attribuire alla lungimiranza del management societario il quale è stato abile a sfruttare nel migliore dei modi l’enorme cassa di risonanza di cui il Manchester United dispone a livello mondiale.
Al termine di ogni esercizio, infatti, tra le voci principali di ricavo, la società rileva quelli da merchandising, per un importo superiore a 100 milioni di euro, a cui aggiunge quelli derivanti dalla vendita dei diritti tv per trasmettere le partite dello United e quelli derivanti dalla vendita dei biglietti per le partite casalinghe disputate dalla prima squadra. In Italia, oltre alla Juventus, che nel corso del 2017 ha visto incrementare esponenzialmente il valore del suo titolo a seguito della vittoria del campionato e dell’acquisizione di Cristiano Ronaldo, le altre due squadre italiane ad aver optato per la quotazione sui mercati sono la Lazio e la Roma. Anche per quest’ultima il 2017 è stato un anno positivo, registrando un incremento del proprio valore azionario a seguito della promessa di costruire il nuovo stadio. L’ingresso nei mercati azionari, per concludere, ha consentito al management societario di reperire capitali utili a finanziare progetti di investimento.
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