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Le tendenze dei mutui sulla casa: come cambia la domanda e l’offerta
Lo scenario dei mutui sulla casa nel 2022
Il 2022 si sta dimostrando un anno complesso, che ha posto pesanti sfide su molti fronti. In particolare, il conflitto russo-ucraino ha generato una crisi globale con effetti a cascata su moltissimi settori. La crisi delle materie prime ha determinato un’ingente inflazione che in Italia ha messo tristemente a dura prova la capacità di spesa degli italiani. Secondo l’ISTAT, nel mese di luglio in Italia il NIC (Indice nazionale dei prezzi al consumo per la collettività) sarebbe aumentato di quasi l’8% su base annua.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le tendenze con cui vengono stipulati i mutui nel 2022 e i cambiamenti avvenuti in seno alla domanda e all’offerta.
Lo scenario dei mutui sulla casa nel 2022
Nel 2022, in riferimento alle tendenze sui mutui, si sono osservati dei trend che hanno cambiato uno scenario precedente sotto molteplici aspetti. In primis cambia l’aspirante-mutuario tipo, in secondo luogo il valore medio degli immobili per i quali si chiede il mutuo, ma anche la durata media dei piani di ammortamento e persino la tipologia di mutuo richiesto.
- Nel 2022 è scesa l’età media di chi richiede un mutuo. Si è passati, infatti, dai 43 anni del 2021 ai 38 circa della prima metà del 2022. Più del 70% delle domande riguardano l’acquisto della prima casa.
- La durata media dei mutui è salita a 25 anni, rispetto ai 23 del 2021 e l’importo medio richiesto è salito del 2% circa su base annua attestandosi intorno ai 140mila euro.
- Il valore medio degli immobili per i quali si richiede un mutuo si è stabilizzato sulla soglia di 195mila euro circa.
- Aumenta la richiesta dei mutui variabili con cap rispetto ai mutui fissi. I mutui con cap sono quei mutui con tassi di interesse variabile in base all’andamento dell’Euribor, ma con un importo massimo prestabilito (il cap), che costituisce il tetto massimo della rata mensile. Volendo fornire un dato percentuale, a luglio la richiesta di mutui a tasso fisso si è attesta al 24% del totale, mentre i mutui a tasso variabile hanno rappresentato il 42% sul totale delle richieste.
Tassi in aumento
I mesi appena trascorsi del 2022 hanno mostrato chiaramente un dato allarmante: il costo dei finanziamenti per la casa, vale a dire i tassi di interesse, sono aumentati notevolmente. Secondo varie simulazioni e statistiche i tassi sono aumentati del 100%, in alcuni casi poco di più, concretizzandosi in un incremento delle rate mensili medie e dell’importo degli interessi da pagare. Ne soffrono di più coloro che hanno richiesto i mutui fissi. i mutui variabili con cap, per anni molto più convenienti, hanno subito un rialzo decisivo lo scorso giugno, ma con tassi di interesse che rimangono ancora lievemente più bassi. Tuttavia, il trend in rialzo sembrerebbe essersi arrestato per entrambe le tipologie di mutuo, almeno per adesso.
L’aumento dei tassi di interesse rischia di apportare cambiamenti nell'offerta e nella domanda di mutui. Di seguito, vediamo nel dettaglio come, da una parte, varia la disponibilità di servizi da parte delle banche e dall'altra, le esigenze di finanziamento degli italiani.
Effetto dei tassi sull’offerta di mutui
Nello scenario inflazionato che stiamo vivendo, le banche e le finanziarie si vedono obbligate ad apportare modifiche a tutti i prodotti che offrono, da mutui a prestiti personali, fino ai conti correnti. A pagarne le conseguenze sono gli utenti, che vedono cambiate le proprie condizioni e salire i tassi di interesse. L’attuale sfida per le banche è attualmente quella di continuare a supportare e a garantire il finanziamento di individui, famiglie e imprese in uno scenario macroeconomico globale complesso e critico.
Effetto dei tassi sulla domanda di mutui
L’inflazione mette a dura prova le tasche degli italiani compromettendo la loro capacità di spesa sensibilmente. In periodi di incertezza come questo diminuisce la richiesta di prestiti e mutui, o quantomeno rimane stabile, senza vivere particolari incrementi. L’aumento dei tassi di interesse ne è una delle cause principali. Per quanto concerne i finanziamenti per l’acquisto di case, gli studi mostrano una diminuzione drammatica della richiesta di mutui (-11% circa). Tra i mutui richiesti hanno la maggiore quelli a tasso variabile con cap, preferiti ai mutui a tasso fisso, dato che evidenzia un cambiamento delle abitudini degli italiani.
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