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  • MERCATO DELLE ABITAZIONI: ALTRI SEGNALI POSITIVI

    Da qualche giorno sono disponibili i principali risultati dell’inchiesta trimestrale sul mercato delle abitazioni in Italia, realizzata da Banca d’Italia, in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle Entrate (Osservatorio del Mercato Immobiliare).

    Si tratta di un sondaggio periodico, in questo caso svolto tra la fine di settembre e ottobre 2016, che ha coinvolto, a livello nazionale, oltre 1.400 agenzie immobiliari. Queste hanno fornito informazioni sulle attività di compravendita e locazione, sui relativi prezzi nel trimestre luglio-settembre 2016 e sulle prospettive di breve periodo.

    Nel terzo trimestre del 2016 la quota di operatori che riportano una stabilità dei prezzi di vendita è salita al 64,0 % (erano il 54,4 % nel trimestre precedente), mentre la percentuale di coloro che indicano una diminuzione si è ridotta sensibilmente, attestandosi al 34,6 % (51, 5 % nella rilevazione di un anno fa).

    Il rapporto tra la quota di agenzie che riportano un aumento del numero dei potenziali acquirenti e quella delle agenzie che segnalano una diminuzione è a favore dei primi, anche se non in maniera netta. Fino a qualche mese fa le due quote erano abbastanza in equilibrio.

    Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore si è ridotto al 13,0 %, da 14,5 del secondo trimestre (quasi 15 % un anno fa), come pure il tempo medio intercorso tra l’affidamento del mandato all’agenzia e la vendita dell’immobile, sceso a 8,9 mesi da 9,4 nell’indagine precedente. I tempi medi per la vendita degli immobili risultano più brevi di circa due mesi nelle aree urbane rispetto alla parte restante del Paese.

    La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salita a 80,2 % (da 77,1 dell’indagine precedente).  Anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile è aumentato (al 74,7 %, dal 73,1). Si tratta del livello più elevato dal 2009.

    Le aspettative degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento sono più favorevoli rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il rapporto tra ottimisti e pessimisti è nettamente a favore dei primi.

    La quota di operatori che prevede una flessione dei prezzi nel trimestre in corso è diminuita (30,5 %, da 39,2 della precedente rilevazione), a fronte di un aumento nei giudizi di stabilità (67,6 %, da 59,1 della scorsa rilevazione).