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  • E IN VIA GLUCK? CONTINUANO A COSTRUIRE E NON LASCIANO L'ERBA

    21/09/2017 Autore: Nausicaa Sorci
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    Come è andata a finire in via Gluck?

    "Se andiamo avanti così, chissà come si farà. Chissà…”.

    Così si chiude la famosa canzone Il ragazzo della via Gluck portata al successo da Adriano Celentano nei mitici anni Sessanta, e così ci eravamo lasciati un anno fa, con questa frase che si sofferma sull'incertezza del destino di una strada milanese diventata simbolo del boom economico e dell'urbanizzazione post bellica.

    Ci eravamo già domandati in quali condizioni, estetiche e non solo, si presenta una via che tanti vorrebbero salvaguardare dalla cementificazione per ridonarle quell'erba di cui già il "molleggiato" lamentava la scarsità.

    L'appello non era rimasto inascoltato, ma era stato accolto, già da tempo, dal Comune di Milano: la giunta Pisapia, infatti, nel 2013, in un progetto più ampio che coinvolgeva anche altre zone del capoluogo, aveva consegnato alla direzione regionale dei Beni culturali la richiesta per ottenere il vincolo paesaggistico, con lo scopo di preservare la via dalla costruzione di nuove opere edilizie.  

    A quattro anni dalla presentazione della domanda, la risposta arrivata è purtroppo negativa: nessun vincolo per via Gluck, che significa nessuna possibilità di ristabilirne l'antica armonia tra il cemento e il verde.

    Ma che cos'è il vincolo paesaggistico?

    Si tratta di uno strumento normativo che garantisce la tutela di aree di valore storico e pregio architettonico, quali, ad esempio, centri storici, parchi e zone di interesse archeologico.

    Nel caso di interventi urbanistici che interessano zone oggetto di salvaguardia, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, emanato nel 2004, prevede la richiesta all'amministrazione competente - la Regione, o l'ente a cui quest'ultima ha demandato la funzione - dell'autorizzazione a procedere, su parere vincolante della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio a cui la zona fa riferimento.

    Ritornando alla via Gluck, la moglie di Celentano, Claudia Mori, ha commentato sulle pagine di Repubblica.it l'esito negativo della richiesta per il vincolo, dichiarando, con grande rammarico, che la natura da tutelare è in realtà ormai esigua e che la famosa strada è stata recentemente definita dallo stesso cantante "la più brutta d'Europa".

    A volte è meglio che le storie - anche quelle raccontate nelle canzoni - non superino i confini dell'immaginario collettivo, evitando il contatto col mondo reale.

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