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IL MISTERO BANKSY
Dal prossimo 21 novembre fino al 14 aprile 2019, il MUDEC - Museo delle Culture – ospiterà il celebre provocatore street artist Banksy, noto in tutto il mondo per i suoi i graffiti anche se, nonostante le indagini, ancora nessuno ne conosce l’identità.
Nessuno sa ancora con certezza chi si nasconda dietro quel nome: secondo alcuni si tratterebbe di Robin Gunningham, studente della Bristol Cathedral Choir School; secondo altri, invece, Banksy in realtà sarebbe una donna, o – ancora – un collettivo di sei artisti riuniti sotto lo stesso nome.
Fatto sta che, in un mondo dove essere famosi sembra essere il sogno e l’ambizione di molti, Bansky continua a restare nell’anonimato. Eppure la sua mano è inconfondibile. La sua firma infatti è strettamente legata alla tecnica dello stencil, che consente di conciliare la rapidità di esecuzione (per scongiurare l’intervento della polizia) con una grande precisione nella realizzazione delle opere e l'eventualità di serializzarle, rendendole riproducibili in più luoghi e più volte.
Il MUDEC ospiterà 70 lavori – divisi in quattro sezioni - tra dipinti, sculture e prints oltre a oggetti, fotografie e video, e “si illustrerà il lavoro dell’artista con uno sguardo retrospettivo, fornendo ai visitatori le chiavi di lettura dell’opera di Banksy attraverso un percorso a suo modo accademico e insolito, per la prima volta in un museo”.
Le sue opere - spesso a sfondo satirico e quasi sempre surreali - riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica e, nonostante la sua protesta contro la mercificazione dell’arte e il collezionismo, interessano sempre di più grandi mercanti e case di collezionisti importanti mentre il valore commerciale è in costante e rapida crescita.
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