-
QUANDO NON È “SOLO” UNA PARTITA
Domenica 21 ottobre Milano sarà il campo di battaglia di una lotta eterna, un combattimento mai sazio di vittorie e sconfitte, uno scontro senza esclusione di colpi, un duello tra fratelli, amici, compatrioti: l’attesissimo derby Inter-Milan. Il solido stadio di San Siro si tingerà di rosso e di azzurro, risuonerà dei cori scanditi dalle curve assetate di trionfi, tremerà di passione, gioia e paura. Molti tifosi di entrambe le squadre milanesi hanno già in mano i biglietti per assistere dal vivo al match più sentito del campionato; altri, invece, guarderanno la partita da casa.
Non assistere alla gara dagli spalti non significa però godersi meno l’evento: un salotto, una tv di dimensioni adeguate, cibo e bevande, un bel gruppo di amici e sarà come essere a bordo campo.
Come “preparare” al meglio la propria casa?
Sembra quasi superfluo ricordarlo, ma per fare sentire gli invitati a proprio agio deve essere tutto in ordine e pulito, con attaccapanni per giacche e cappotti libero, asciugamani per gli ospiti in bagno, posti a sedere in numero adeguato nell’ambiente dove verrà vista la partita.
Il primo consiglio è quello di mettere al sicuro oggetti fragili e delicati, che potrebbero per errore andare distrutti nella foga dell’esultanza o della disperazione. Inoltre, c’è sempre quel tifoso-allenatore che espone gli schemi di gioco che ha abilmente escogitato nella sua testa aiutandosi con qualunque cosa gli capiti a tiro, ricreando fisicamente le azioni come in una battaglia con i soldatini: evitiamo che si avvalga dei pezzi della scacchiera in alabastro regalo dei suoceri per rappresentare il fuorigioco perfetto.
Altra accortezza è quella di creare un’area sgombra intorno alla postazione di visione: il tifoso che non riesce a stare fermo nemmeno un secondo, si siede, si gira, si alza, si risiede, salta in aria, passeggia, potrà così usufruire di uno spazio libero laterale sufficiente per sfogare fisicamente la sua agitazione senza infastidire i “compagni di curva”.
Cibo e bevande non devono mancare, sia perché fame e sete sono bisogni primari che devono essere soddisfatti, in questo caso, con il minimo sforzo, sia perché mangiare e bere diventa per molti un modo per scaricare la tensione. Dolce o salato, birra o bevande gasate, snack o pizza, c’è solo una regola da seguire: preparate un punto rinfresco nella stessa stanza, con tanto di tovaglioli, piatti e bicchieri di carta, che consenta agli ospiti di rifocillarsi in ogni momento senza perdersi nessuna azione della partita.
Una buona prassi di convivenza condominiale richiederebbe comportamenti morigerati, toni di voce modesti e movimenti il più discreti possibile; inutile dire che compostezza e assoluto controllo non sono ospiti graditi a questi eventi. Comprensibile l’esuberanza di una serata, ma non arrivare all’esagerazione è sicuramente un ottimo proposito, soprattutto per evitare che scoppino conflitti con i vicini che causerebbero problemi ben più gravi della sconfitta della propria squadra.
Volete troncare possibili questioni sul nascere? Invitate anche il vostro vicino a vedere la partita.
Indietro